giovedì 24 aprile 2008

SEIRASS DEL FEN


Il nome deriva dal dialetto Piemontese che significa ricotta. Infatti è ricavato dal siero che resta dopo la produzione del formaggio come la tradizionale ricotta.

I pastori avevano l’esigenza di proteggere il formaggio durante il trasporto a valle e lo avvolgevano nel fieno.

Da qui il nome caratteristico.

Questo latticino si produce soprattutto nelle valli Valdesi della provincia di Torino.

Il Seirass del Fen oggi è un presidio Slow Food e fa parte del paniere dei Prodotti Tipici della Provincia di Torino.

sabato 19 aprile 2008

Brutti e buoni alle nocciole

INGREDIENTI PER 2 PERSONE:
70 g di nocciole a pezzi
80 g di zucchero
1 albume


PROCEDIMENTO:
Montate l’albume a neve in una casseruola,unite lo zucchero, aggiungete le nocciole e mescolate. Fate cuocere fino a quando l’impasto si staccherà dalle pareti e dal fondo della casseruola. Togliete dal fuoco e formate dei mucchietti grossi come una noce. Cuocete in forno per 40 minuti a 150 °

venerdì 4 aprile 2008

AGNOLOTTI ALLA PIEMONTESE

DOSI PER 6\8 PERSONE
Stufato di manzo g. 350
Arrosto di maiale g. 200
Salsiccia g. 100
Cervella di vitello g. 100
Scarola n. 1 mazzo
Uova n. 3\4
Noce moscata
Parmigiano
Sugo di carne
Burro
Sale

DOSI PER LA PASTA
Farina g. 600
Acqua g. 150
Uova n. 3

PROCEDIMENTO:
Lessare leggermente la salsiccia e la cervella. Lessare anche la scarola, strizzarla e tritarla e insaporirla in sugo di carne e poco burro.
Tritare finemente tutte le qualità di carne e la salsiccia, mettendo poi il ricavato in un recipiente; aggiungendo al scarola, tre o quattro cucchiai di parmigiano, un pizzico di sale, una grattata di noce moscata e uova intere sino ad ottenere un composto di giusta consistenza. Amalgamare perfettamente tutti gli ingredienti.
Con la farina, le uova e l'acqua preparare la pasta e poi stendere con il mattarello due o tre sfoglie sottili.
Mentre si prepara una sfoglia tenere l'altra pasta ben coperta affinché si mantenga giustamente morbida. Dal ripieno ricavare tante palline grandi come una nocciola e sistemarle su una sfoglia distanziandole fra loro: ricoprire con l'altra sfoglia come si fa normalmente, con le dita premere fra un ripieno e l'altro, quindi con la rotellina dentata, ricavare tanti agnolotti di forma quadrata.

CURIOSITÀ:
La tradizione vuole che questi ravioli siano serviti come piatto in brodo. Si possono però servire anche asciutti, cuocendoli nel brodo anziché nell'acqua salata: irrorarli poi con burro fatto fondere insieme a qualche foglia di salvia spolverizzando gli agnolotti con parmigiano e sottili fettine di tartufo oppure condirli con una salsa al pomodoro o con sugo di carne.